San Giovanni Paolo II, il papa della Vita!
di Simone Tropea
Tratto dalla Rubrica Santi ed Eroi per la Vita del Sì alla Vita n.3/2021, p. 26.
San Giovanni Paolo II non è solo un santo particolarmente caro a chi è nato e cresciuto durante il suo lungo e fecondo pontificato, ed ha così registrato i suoi gesti come un contesto sicuro, un riferimento quotidiano e quasi scontato. In tanti abbiamo ammirato la dolcezza e la forza di un padre straordinario, la lucidità e il coraggio di un profeta, la chiarezza di un pensatore profondo e raffinato, in grado però di arrivare al cuore di tutti, utilizzando ogni forma di linguaggio e viaggiando di cuore in cuore, più che di luogo in luogo. San Giovanni Paolo II non è solo l’icona di come deve e può intendersi l’evangelizzazione, il rapporto pastorale con i giovani e le culture; di cosa voglia dire davvero essere un rivoluzionario fedele al Vangelo e a quella tradizione che ci ha introdotto, e ci introduce, nella gioia del Vangelo. San Giovanni Paolo II non è solo un papa straordinario, un gigante della fede ed un uomo che ha cambiato la storia, traghettando la Chiesa nel terzo millennio. San Giovanni Paolo II non è solo un santo, né un padre santo, ma è stato, ed è per sempre, prima di tutto un figlio santo. Un figlio che ha lasciato che in lui risplendesse, agisse e si manifestasse, la santità del Figlio Eterno del Padre: Gesù Cristo!
Come Cristo e in Cristo, Giovanni Paolo II ha detto della Chiesa: “Essa è carne della mia carne ed ossa delle mie ossa” (Gen 2,23), e per questa sua sposa si è consumato fino in fondo, senza risparmiare nulla di sé. Perché gli amici dello sposo, che sono i santi e i testimoni, non possono che dare la vita per la sposa. Il suo dolore, la sua sofferenza, la sua croce, è stata una testimonianza pasquale, che tutto il mondo ha contemplato in silenzio, forse senza comprendere, ma certamente riconoscendo in questa traccia di vita eterna, nascosta nell’evidenza di una carne provata, il segno di un altrove, un appello, una chiamata a conversione. Giovanni Paolo II è stato una “Cristofania”, come ogni santo lo è, ed ogni uomo è chiamato ad essere e può essere, se lo vuole. Il centro della vita di Giovanni Paolo II è stato il mistero di Dio di fronte all’uomo e dell’uomo di fronte a Dio, un mistero conosciuto e riconosciuto nel mistero di Cristo, nel quale l’umanità è divinizzata e la divinità abbraccia l’umanità, per sempre. Mistero di Maria, che è icona della Chiesa, come destino ultimo del cosmo: una creazione attraversata e redenta; trasfigurata in benedizione, in luogo di grazia, in Eucarestia permanente e definitiva.
Giovanni Paolo II è stato un mistico che ha saputo cogliere il senso profondo della realtà, contemplando la bellezza e la presenza di Dio nel cuore della storia, nel creato, nel volto della persona umana, nella sua dignità, nel suo essere destinata a partecipare ad un mistero enorme, che a stento riusciamo a balbettare: la Trinità.
Il cuore del cristiano è il mistero trinitario: la dinamica intima della Vita, è anch’essa legata a questa assoluta differenza nell’assoluta identità, per cui tutti noi, anche noi uomini, creati a sua immagine, siamo gli uni negli altri, senza confusione, né separazione. Contro ogni deriva culturale, contro ogni odio ideologico e contro ogni interesse politico miope, Giovanni Paolo II non ha indetto crociate, ma ha lasciato che in lui splendesse la santità di Dio; questo Dio che è Padre perché ama il Figlio, che è Figlio perché ama il Padre, è che è quindi puro Amore, donato senza limiti, riversato nei cuori di chi accoglie la vita come mistero.
La sua testimonianza ci dice: credi che in te possa compiersi questo mistero: la vita divina.
“Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo”.
Il movimento per la vita trova in questo suo grande intercessore, non un modello, ma un padre che nel tempo è stato determinante (Carlo Casini amava ricordarlo) e lo è oggi ancora di più, ora che è nell’eternità: da dove intercede perché nel tempo possiamo desiderare la vita, difendere la vita, e annunciare la vita, ad una generazione che ha tanta paura di vivere.